giovedì 28 marzo 2024

Lezioni da un KO. Come riprendere la tua vita


 Come Rialzarsi dopo un Colpo della Vita: Lezioni da un KO



Un pugno, poi un altro e poi un altro ancora e cadi giù. Sembra il racconto di un incontro di pugilato, uno di quelli cruenti con scambi di colpi violenti. Potrebbe tornarvi alla mente Sylvester Stallone mentre interpreta Rocky che incassa tremende serie di pugni di Apollo Creed.


Ma non parlo di pugilato, di Cassius Clay o di film, ma della vita.


Arrivano dei momenti in cui sei costretto ad incassare i colpi del destino, sotto forma di malattie, licenziamenti, lutti e rotture di relazioni. Sono momenti terribili, devastanti, attimi in cui sei giù al tappeto, pieno di dolore, con la vista annebbiata, col cervello in pezzi e senza speranza.


**Il Ciclo della Tempesta della Vita**

Uno schema ben definito


Lo schema con cui arrivano le tempeste della vita è quasi sempre lo stesso.


Prima c'è una calma piatta. La vita scorre monotona, routinaria. Il tempo passa, gli eventi si succedono in una sequenza ripetitiva. Compleanni, anniversari, diplomi dei figli, saggi sportivi.


La sensazione prevalente è la noia. Ti rammarichi perché non accade nulla di nuovo. I colleghi sempre gli stessi, il lavoro frustrante, le dinamiche relazionali in famiglia che si ripetono con le stesse modalità.


Poi all'improvviso un vero e proprio tsunami. La calma piatta si trasforma in una tempesta violentissima, inattesa. Sei travolto, ma anche stravolto, non riesci a comprendere bene quello che sta accadendo. La vita sembra che ti scivoli dalle mani e tu non riesci a riprenderal per quanti sforzi faccia.
Eppure questo non è il momento più duro, perché le tempeste tutto somamto finiscono presro


**L'Impatto del Colpo**


Un dolore allo stomaco. Forte, fortissimo, strano. Hai paura e corri in ospedale. Sei preoccupato, ma già altre volte erano falsi allarmi. Questa volta no!


Una folla di medici e infermieri si affannano intorno a te. La paura si trasforma in terrore. Comprendi che qualcosa di grave sta accadendo, non sai però quanto grave sia la faccenda.
Vorresti gridare, scappare. Ti accorgi di stare tremando.


Infine il medico ti parla, calmo quasi sorridente, ma questo non ti tranquillizza. Le parole che spesso ti erano frullate nella mente arrivano puntuali come un temporale in agosto: infarto.


Il primo pugno, forte, preciso, un diretto ti ha colpito alla mascella. Barcolli, ti aggrappi alle corde, guardi i tuoi secondi e sai che puoi farcela.


Ti mettono una molletta di plastica nelle coronarie, ti dicono che dovrai condurre una vita serena, tranquilla senza strappi, senza emozioni. Ti consegnano un plico con una decina di pillole da prendere ogni giorno, con la raccomandazione di non dimenticare mai di assumerle.


La mascella ti fa male, ma sei in piedi e puoi anche continuare a combattere.
Il colpo è arrivato forte, duro come la pietra. Sai che non sei più la stessa persona e che forse le cose non torneranno mai più come prima. Senti però il dovere di non arrenderti, lo fai per te, per la tua famiglia, per i tuoi figli. 


**La Consapevolezza della Fragilità**



Sei debole, però, senti che le gambe non sono ferme come prima. Guardi all'avversario e per la prima volta hai paura.


Questa paura la percepiscono anche i tuoi secondi, il tuo manager. Comprendi che non sei più quel pugile forte ed emergente. Non sei più temuto, non sei più fresco e sai che ti abbandoneranno.


Ecco che arriva l'uppercut che ti coglie preciso sulla punta del mento.


La persona che ti era più cara, la tua compagna decide che sei un intralcio, che non puoi più combattere, che non servi più.


**Il Colpo Decisivo**



Sei debole, impaurito e all'inizio non comprendi che quello che sta per arrivare è il colpo decisivo che la vita ha deciso di infliggerti. Non credi sia possibile che questo avvenga, non lo ritieni giusto.


Cavolo, non può succedere tutto a me, non posso essere lasciato solo adesso!


Vorresti cercare di frenare la valanga che si sta abbattendo su di te, ma l'impresa non sarebbe riuscita nemmeno a Ercole.

Pensi che non sia possibile che tu venga abbandonato, tradito, proprio nel momento in cui avresti bisogno di conforto. 
Il tradimento è una cosa schifosa che ti dà il voltastomaco. Nausea che ti porti appresso. Stavolta non è rabbia, non è paura, ma è proprio schifo. 
La vita fa schifo, le persone che dicevano di amarti fanno schifo. Forse tu stesso fai schifo

Un uppercut, il gancio che ti stende


L'uppercut, il gancio è il colpo più potente. Quando arriva e ti colpisce al mento, il sangue non arriva più al cervello. Per un attimo sei morto.


Giù al tappeto, non vedi niente, percepisci dei suoni vaghi, ascolti confuso una parola di conforto. Il resto è solo nebbia.


**Il Rialzarsi Dopo il KO**

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove...

Devi rialzarti! Se rimani giù hai perso e non avrai la rivincita come Rocky. La sconfitta sarà definitiva inappellabile. Allora decidi di fare leva su quel poco di energia che ti è rimasta. Ti aggrappi alle corde, sei senza forze, ma ti trasci all'angolo e ti rialzi.

Dopo qualche mese sei in piedi, ma non sei più la stessa persona. È il momento più duro, quello in cui sai di non essere più un pugile, di non poter più combattere. È il momento della solitudine.


Tutti quelli che ti hanno confortato non ci sono più. Sono tutti tornati alle loro occupazioni. Sai che hanno parlato di te, che ti hanno compianto, qualcuno magari è anche stato contento.

Sai che hai suscitato, pietas, ilarità, tristezza e forse ti penti di aver aperto il tuo cuore, la tua anima. Lo hai fatto perché eri solo, sconfitto. Chiedevi aiuto, un aiuto che nessuno ti poteva dare, nemmeno gli psicologi, gli esperti , gli specialisti.

Nessun conforto da un pò di alcol, nessun aiuto dalla religione, nessuna speranza.


Tu rimpiangi i momenti di noia, le domeniche che non passavano mai, i pomeriggi infiniti al centro commerciali.


Sei riuscito a rialzarti dal KO ma sei stanco, inerte, depresso, malinconico, buffo.


**La Rinascita**



Come rimettersi in piedi? Come continuare a vivere?



Sei in pericolo, sai che i pensieri di autodistruzione sono ricorrenti. hai paura di fare del male a te stesso. In fondo ti ritieni responsabile di quello che è successo.

Pensi: "Se avessi mangiato meno grassi non avrei avuto il colesterolo! Perché non ho preso regolarmente le pillole? Se solo avessi capito che qualcosa non andava tra noi due!


Poi la rabbia. Perché proprio a me. Cavolo ci sono quei ruderi che bevono come spugne, fumano come Turchi e non hanno un malanno. 
Perché proprio io sono stato abbandonato nel momento del bisogno, io che mi sacrificavo, io che lavoravo come un somaro, io che non ho tradito, io che non ho maltrattato, io che ho sempre cercato di amare al massimo delle mie posiibilità.

E pensi alla vita ingiusta, ai cattivi che vincono e ai buoni che perdono. Nella vita no0n arrivano "i nostri" a salvarti

Non puoi fare molto, devi solo aspettare. Il tempo può essere una medicina amara, potrebbe anche non servire, ma non è che hai molte alternative.

Padre tempo


Sei in piedi. Il passo non è più malfermo. La colpa di quello che è accaduto non è tua. Ora lo sai.
È stato solo un KO. Uno di quelli potenti, ma dal tappeto ci si può rialzare più forti di prima.

Comprendi che non hai commesso errori, saai che è solo la vita. E la vita dà, la vita toglie. La vita èspesso ingiusta, ma è la vita. Prendere o lasciare.


A questo punto il dolore lo senti, ma non lo percepisci più come prima. E' come quei mal di testa che non ti impediscono di lavorare. Non sei proprio felice, ma quel poco che hai ti basta


La vita mi ha messo KO, mi ha ferito, mi ha deluso, mi ha addolorato, ma non mi ha sconfitto.
Voglio essere ancora io il capitano del mio vascello!

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