martedì 9 dicembre 2025

La modernità di Foucault

Analisi di Sorvegliare e punire di Michel Foucault 

Cinquant’anni dopo la sua pubblicazione, Sorvegliare e punire di Michel Foucault continua a essere un libro capace di inquietare, illuminare e scuotere. Pubblicato nel 1975, questo saggio non è soltanto una storia delle prigioni: è un viaggio dentro i meccanismi profondi del potere moderno, là dove controllo, disciplina e sorveglianza modellano gli individui molto più di quanto crediamo.

Definirlo un “capolavoro oscuro” non è un'esagerazione. Foucault non consola, non propone soluzioni, non lascia scampo: ci mostra come le società moderne siano riuscite, silenziosamente, a trasformare ogni individuo in un soggetto docile e disciplinato. E lo fa con una lucidità che oggi appare profetica.

La fine dello spettacolo del dolore

L’incipit del libro è uno dei più celebri della filosofia contemporanea: la descrizione dell’esecuzione pubblica di Damiens nel 1757, un rituale di crudeltà pensato non solo per punire, ma per mostrare il potere sovrano. Foucault ci ricorda che per secoli il castigo è stato spettacolo, teatro politico, liturgia del dolore.

Ma dalla fine del XVIII secolo tutto cambia: la punizione diventa meno cruda e più nascosta. Non scompare, si trasforma. Non si rivolge più al corpo, ma all’anima.

È l’inizio dell’età disciplinare.

Approfondimento: Stanford Encyclopedia of Philosophy – Michel Foucault

La nascita della disciplina: scuole, caserme, fabbriche

Secondo Foucault, il carcere non è un’eccezione: è il modello di un’intera società. Nel XIX secolo proliferano istituzioni che addestrano, sorvegliano, classificano: scuole, ospedali, fabbriche, caserme. Luoghi apparentemente innocui che funzionano secondo logiche simili:

  • controllo dei tempi
  • addestramento del corpo
  • registrazione dei comportamenti
  • esami e valutazioni continue

La disciplina non punisce soltanto: produce.

Produce corpi efficienti, cittadini obbedienti, lavoratori docili. Il potere non è più visibile, ma onnipresente.

Il Panopticon: il simbolo del potere moderno

Il cuore teorico del libro è il celebre Panopticon, il progetto architettonico elaborato da Jeremy Bentham. Una prigione circolare dove un unico sorvegliante può osservare, potenzialmente, tutti i detenuti. Il punto non è essere osservati davvero: è la possibilità di esserlo che induce i detenuti a controllarsi da soli.

Per Foucault il Panopticon non è una struttura: è un modello sociale. È il modo in cui il potere moderno opera: senza farsi vedere, ma rendendoci visibili. Silenzioso, ma costante.

Approfondimento: Internet Encyclopedia of Philosophy – Foucault

Perché Sorvegliare e punire parla ancora a noi

Rileggere Foucault oggi significa confrontarsi con una tesi scomoda: la sorveglianza non è più solo un fenomeno istituzionale, ma una condizione esistenziale.

Dalle telecamere agli smartphone

Oggi viviamo in un mondo in cui siamo costantemente tracciati: telecamere, dati online, algoritmi, geolocalizzazione. La sorveglianza non ha bisogno di guardie: siamo noi a produrre i nostri stessi dati, a raccontare spontaneamente la nostra vita attraverso i social.

La cultura della performance

La disciplina non passa più attraverso la punizione, ma attraverso la prestazione: valutazioni, ranking, obiettivi, autovalutazioni. Una pressione continua ad essere efficienti, visibili, produttivi. Esattamente ciò che Foucault aveva previsto.

È questo il capolavoro oscuro di Foucault: ci ha mostrato come il potere possa smettere di essere violento senza smettere di essere oppressivo.

Un libro che non smette di inquietare

A cinquant’anni dalla sua pubblicazione, Sorvegliare e punire resta un’opera imprescindibile. Non un semplice saggio di filosofia politica, ma una lente attraverso cui osservare:

  • le nostre istituzioni
  • le nostre abitudini
  • le nostre paure
  • la nostra idea di libertà

Foucault non ci dice come liberarci dal potere, ma ci mostra dove esso si nasconde. E questa consapevolezza, da sola, è già una forma di libertà.

Bibliografia essenziale:
- Michel Foucault, Sorvegliare e punire, 1975
- Stanford Encyclopedia of Philosophy – Foucault
- IEP – Foucault

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