Esami più facili, ma non solo sfruttando l'effetto Zeigarnik
Si tratta di un fenomeno già noto agli inizi del 1900. Esso descrive la tendenza a ricordare fatti e impegni incompleti o in qualche modo non terminati rispetto a impegni che invece abbiamo finito.
CHE COS'È L'EFFETTO ZEIGARNIK?
Entriamo più nello specifico e tracciamo la storia che ha portato all'evidenza di questo fenomeno.
L'effetto Zeigarnik prende il nome dalla psichiatra e psicologa russa Bluma Wulfovna Zeigarnik.
Una scoperta fatta a cena
Lo spunto gli venne a cena. La psicologa notò che i camerieri avevano perfetta memoria degli ordini dei commensali quando gli stessi non erano completati, ma li dimenticavano del tutto dopo che i clienti avevano chiesto il conto e pagato.Gli esperimenti in laboratorio
Da scienziata la Zeigarnik tentò di ripetere in laboratorio.
Prese un campione di 138 bambini e affidò loro dei semplici compiti scolastici.
Dopo che i bambini avevano completato circa la metà di questi compiti che gli aveva affidato li interruppe.
Dopo di che fece loro riprendere il lavoro dopo circa un'ora.
Il fenomeno che aveva osservato al ristorante si ripresentò. I bambini tendevano in larga maggioranza a ricordare i compiti non terminati rispetto a quelli completati.
Gli stessi risultati con evidenza ancora maggiore la psicologa riscontrò in un campione di adulti.
COME APPLICARE L'EFFETTO ZEIGARNIK NELLA VITA QUOTIDIANA
L'effetto Zeigarnik è impiegato in molti aspetti della vita quotidiana, dal marketing, allo studio, ai problemi personali fino alla produttività aziendale.
Andiamo più nello specifico.
Ecco alcune applicazioni pratiche dell'effetto:
- Terminare un evento prima del tempo per creare attenzione su di esso.
- Proporre giochi o problemi e chiedere agli utenti di tornare per la soluzione
- Creare interesse con una promo.
- Lasciare leggere poche pagine di un libro
- Trailer dei film
COME SFRUTTARE L'EFFETTO ZEIGARNIK PER USO PERSONALE
Il segreto sta nel cominciare un lavoro, un nuovo libro, o un nuovo argomento di studio e poi interrompere quello che stiamo facendo, magari prendendoci una pausa.
Il cervello tenderà a ripresentarci in maniera intrusiva pensieri relativi a compiti iniziati e non finiti. Ciò non accadrebbe se il compito non viene proprio iniziato.
Attenzione all'ansia
I pensieri riguardo l'incompletezza invaderanno la nostra mente e ci porteranno a completarli. La precauzione sarà quella di non tenere aperti molti task incompiuti, altrimenti l'affollamento di pensieri si trasformerà in preoccupazione e ansia.
L'EFFETTO ZEIGARNIK PER STUDIARE MENO E MEGLIO
Qual è il segreto per sfruttare al meglio l'effetto studiato dalla psicologa Zeigarnik nello studio?
La tecnica da attuare è questa. Cominciare a studiare un argomento per poi prendersi una pausa. Le informazioni studiate torneranno a invadere la vostra testa sotto forma di pensieri inducendovi a portare a compimento l'argomento.
Evitare sessioni di studio prolungate
Uno studio prolungato può peggiorare le vostre prestazioni
Come da più parti sottolineato non è conveniente ed efficace sottoporsi a sessione di studio prolungate. La soglia di attenzione decadrebbe e anche la capacità di immagazzinare informazione tenderebbe a scemare e in più non potremmo sfruttare l'effetto Zeigarnik.
Sfuggire l'ansia
E' anche vero che l'effetto Zeigarnik può essere deleterio se non ben indirizzato. Molti compiti non terminati determineranno la presenza di pensieri intrusivi che potrebbero portare agitazione e stati di ansia con le relative conseguenze:
Sviluppare buone abitudini
E' importante sfruttare a proprio vantaggio gli effetti dell'effetto Zeigarnik sviluppando abitudini positive e sperimentare quel senso di soddifazione e di realizzazione che proviamo quando terminiamo un compito:
La saggezza popolare d'altra parte già aveva individuato l'effetto. Il famoso togliti il pensiero che spesso abbiamo sentito da chi era a noi vicino non è altro che la spiegazione dello Zeigarnik
Se vuoi essere più produttivo scopri l'effetto Hawthorne
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