giovedì 22 dicembre 2022

Sottrarre e non aggiungere per vivere meglio

 Fare meno per fare di più


Manchester


Per molto tempo mi sono concentrato su quello che dovevo introdurre nella mia vita per migliorare come persona.

Nuove abitudini, nuove diete, nuovi vestiti.

Aggiungevo sempre qualcosa, ma poi mi sono accorto che dovevo togliere. L'ispirazione mi è venuta leggendo il libro di Marie Kondo, L'arte del riordino.
Lo avevo comprato per cercare di rendere più ordinata e funzionale la mia casa, ma mi sono accorto ce i principi base della Kondo si possono applicare al di fuori della sfera delle cose materiali.

Il mio mantra è diventato allora eliminare. Mi sono concentrato su quello che di ridondante c'era nella mia vita, su tutto ciò che mi danneggiava e che era salutare abbandonare

1. L'approvazione

Ho sempre cercato l'approvazione negli altri. Ho sacrificato le mie idee, ma anche il mio modo di vestire o di mangiare in nome dell'approvazione.

Il giudizio degli altri pesava su di me come un macigno.

Cosa avrebbe detto mio padre, cosa si sarebbe aspettato il mio capo?

La ricerca costante di approvazione è stata una costante limitante della mia vita.

Ho deciso di cambiare. Al diavolo quello che pensano gli altri. Sarà pur sempre un loro problema e non il mio.

Se una discussione sapevo che mi avrebbe portato disagio l'ho affrontata e ne ho pagato le conseguenze, ma sono stato me stesso, senza vincoli e senza paure.

Ho scoperto che dopo un iniziale disagio mi sentivo meglio, la mia autostima cresceva e si rafforzava.

Paura e sicurezza

Ho avuto sempre paura nella mia vita. Non ho mai osato! Paura mista a vergogna e a un bisogno innato di sicurezza.

Sono andato per anni sempre nello stesso posto per le vacanze, fatto sempre le stesse strade e frequentato le stesse persone.

Non ho affrontato discussioni dolorose col mio partner per paura di essere lasciato e puntualmente lo sono stato.

Avevo paura di volare, mi preoccupavo per ogni minima cosa.

Ho abbandonato tutte queste paure. Non posso dire di essere guarito. Ancora mi sorprendo a essere restio a dichiarare una mia emozione o un mio bisogno perchè mi vergogno oppure ho paura, ma sto migliorando.

Mi pongo sempre la domanda: " E' buono per me? " e se lo è non esito più.

Eliminare tutte le etichette del passato

Da sempre tutti mi dicono che sono disordinato, incostante pur essendo brillante. Mi sono ritrovato a dichiarare la stessa cosa agli altri. Ho appiccicato un'etichetta indelebile sulla mia persona.
Ma se il disordine è un peccato veniale, l'etichetta del bravo ragazzo, ma sfortunato è stata una vera iattura.
Che sfortuna Antonio! Cavolo queste cose capitano sempre alle brave persone, i bastardi ne sono immuni.

A poco a poco mi sono immerso nel ruolo della vittima, quasi mi compiacevo a raccontare le mie storie tristi.

Ho eliminato tutto ciò dalla mia vita. Le etichette non esistono, non sono sfortunato, non sono un bravo ragazzo. Le cose capitano perché devono accadere non per come sono.

Mi sono liberato da questa etichetta che non mi rappresentava!


Elimina il passato dalla tua vita


Una ricerca recente ci dice che coloro che rivolgono i loro pensieri al passato sono infelici e hanno meno chances di vivere a lungo.

Ci credo! Il passato mi ha sempre tormentato.

 Un serpente che si è intrufolato nella mia vita sotto forma di pensieri limitanti. Mentre lavoravo ecco che arrivava quell'immagine del passato, quel volto che volevo dimenticare a tutti i costi e che perfido, bastardo entrava nella mia testa, all'improvviso, inatteso, beffardo.
 L'aiuto è giunto dal libro di Russ Harris, la trappola della felicità.
Attraverso gli esercizi proposti, piano, piano mi sono liberato da questo vincolo che mi teneva avvinto, che mi imprigionava, che mi faceva vivere in un guscio, ancorato a situazioni antiche e a persone tossiche.



Lascia andare la tua mania di controllo


Non possiamo controllare tutto. Ci dobbiamo convincere di questa cosa che è talmente ovvia, ma che ci impedisce di vivere con serenità.

Avere tutto sotto controllo ci sembra una gran figata, ma comporterebbe anche una vita triste e scontata. Conosceremmo sempre le reazioni degli altri, le conseguenze delle nostre azioni, senza sorprese!

Vivremmo secondo i nostri canoni, ma l'imprevisto non deve essere sempre negativo. A volte l'inatteso può essere molto migliore delle cose programmate e sotto il nostro controllo.

Non esistono certezze nella vita


Abbandonare le certezze della vita. 
Il tuo partner ti può abbandonare da un momento all'altro anche se ciò ti sembra impossibile, anche se pensi che il tuo amore sia solido come la roccia.

La tua salute super controllata può abbandonarti nello spazio di qualche minuto!

Anche le tue convinzioni possono vacillare sotto i colpi degli imprevisti della vita.

Vivi allora sapendo in anticipo che meglio essere pieni di dubbi che di certezze ridicole

Abbandona il mito della produttività a ogni costo


Viviamo nel mito della produttività o meglio tendiamo a occupare tutte le ore della nostra giornata.
Lavoro, shopping, cura della casa e della persona, sport, amicizie, famiglia.

Tendiamo a occupare tutti gli spazi delle nostre ore di veglia e se ci avanza qualche minuto lo occupiamo con Facebook, Instagram e gli altri social.
Quando andiamo a dormire siamo ancora col cellulare in mano per dare l'ultima buonanotte agli amici su Whatsapp o per rispondere all'ennesima mail della giornata.

Abbandoniamo questo modo di vivere e riscopriamo la bellezza dell'ozio, di una passeggiata senza scopo, di una bella dormita pomeridiana.

Non è necessario essere pronti


Prima di affrontare qualsiasi cosa desideriamo essere pronti. Questo momento non arriva mai, abbiamo sempre qualcosa da sistemare, da limare. La procrastinazione è un alleato potente e rimandare diventa uno stile di vita.
Si può agire anche senza essere pronti.

Volevo aprire un canale Youtube per parlare di storia e di Napoleone, le mie due più grandi passioni.
Non cominciavo mai perchè mi dicevo che non avevo l'attrezzatura professionale, che costava troppo che il confronto con i grandi Youtuber sarebbe stato impietoso.

Così non cominciavo mai, non ero mai pronto.

Ho abbandonato l'idea della perfezione. Ho comprato a 20 euro un cavalletto per il mio smartphone e ho cominciato a girare video e li ho caricato su Youtube.
Non immaginate la mia gioia quando le visualizzazioni sono cominciate a crescere. Nulla di eccezionale, per carità, ma essere pronti è un'utopia.



Abbandona l'idea di essere perfetto


Da ragazzo volevo essere perfetto. Cercavo di migliorare in ogni cosa che facevo, odiavo il mio fisico.
Mi sentivo imperfetto, inadeguato.
I miei contatti con le ragazze erano sfuggevoli perchè non mi ritenevo all'altezza o anche perché cercavo di essere perfetto e in realtà risultavo impacciato e fantozziano.

Con l'età ho abbandonato l'idea della perfezione e ho cominciato a infischiarmene del giudizio altrui. Vivo più felice e più in pace con me stesso e con gli altri.

Non giudicare


Il confronto con gli altri fa star male. troveremo sempre quello più figo, il fortunato Gastone che inciampa sempre su tutto ciò che desidera.
Ero portato a giudicare gli altri. Uno era fortunato, un altro lecacculo, un altro ancora sfigato.

Il giudizio è un'arma brutta perchè cerchi conferme continue a quello che pensi e "te l'avevo detto" è sempre dietro l'angolo pronto a distruggere rapporti eamicizie.
Oggi vivo senza giudicare nessuno o al massimo il mio giudizio si limita alla singola azione, al singolo episodio, senza catalogare le persone.

Conclusioni


Quello che ho cercato di comunicare con questo post è che spesso la felicità si raggiunge con il  lasciare, l'abbandonare abitudini, comportamenti. Accettazione senza rassegnazione. Si deve cercare di migliorare, ma con la consapevolezza che tanti nostri dolori dipendono dagli altri . 



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