La lunga lotta per migliorare se stessi.
Migliorare se stessi, crescere, avere una vita più piena. Desideri che ci accompagnano per tutta la vita e che si potrebbero condensare in una unica parola: felicità.
L'uomo cerca di sfuggire alla sofferenza che sembra essere intrinseca alla vita. Le grandi religioni del mondo hanno tutte questo contenuto e rimandano a un al di là il raggiungimento dello scopo.
La domanda che mi pongo spesso è:
Perché l'uomo è infelice?
Riprendo le tesi delle 12 regole per la vita di Jordan Peterson. Lo studioso canadese prende a riferimento proprio i libri sacri e in particolar modo il libro della Genesi.
Dio crea il mondo dal caos. In questo nuovo ordine fatto dagli elementi della natura introduce l'uomo e la donna che fa a sua immagine e somiglianza.
Il paradiso non è altro che un giardino in cui Adamo ed Eva non hanno coscienza di se stessi tanto che non avvertono di essere nudi.
Dio lascia liberi i due primi umani con una sola prescrizione quella di non avvicinarsi e di non mangiare da due alberi: quello del bene e del male e l'albero della vita.
La storia la conosciamo. Eva si fa irretire dal serpente che la invita a mangiare la mela dell'albero e a disobbedire alle prescrizioni di Dio. Eva cede alla tentazione e la stessa cosa fa poi Adamo.
Ed ecco che ritorna il caos.
E il caos è determnato dall'uomo stesso. Sono, quindi gli uomini i responsabili della loro infelicità.
Le conseguenze immediate della disobbedienza di Adamo ed Eva sono la loro presa di coscienza, tanto che si nascondono perchè riconoscono di essere nudi.
La punizione di Dio è quella di scacciarli dal Paradiso e imporre ad Adamo il compito di lavorare col sudore della sua fronte e a Eva di partorire con dolore.
Certo il responsabile primo della vicenda è il serpente e Dio non lo dimentica e lo punisce facendolo strisciare.
Non voglio perdermi nelle interpretazioni di Peterson, ma il messaggio è chiaro.
E' l'uomo che ha determinato con le sue azioni la sua esistenza.
Il caos della vita umana determinato dalla prima disobbedienza è ancora presente, l'uomo non solo è spesso nemico degli altri uomini, ma anche di se stesso.
Il progresso dell'uomo di oggi sta nel fatto che ha preso completa coscienza del proprio stato per cui è alla costante ricerca di metodi e soluzioni per portare ordine nella vita e renderla più piacevole e felice.
La scienza del cervello. Alla ricerca della felicità
L'approccio scientifico è quello che studia il cervello e i suoi meccanismi. E' nella nostra scatola cranica che vi sono i passaggi della nostra evoluzione e scoprirne i segreti vorrebbe dire trovare la soluzione ai mali della vita.
Le neuroscienze, però, malgrado abbiano fatto progressi sensibili ancora non ci possono fornire tutte le spiegazioni sul funzionamento del cervello.
Al netto di possibile scoperte scientifiche che possano spiegare la nostra biologia e portarci verso una strada fatta di felicità e di soddisfazione e magari ad arrivare all'ultimo stadio dell'umanità, la conquista dell'albero della vita e quindi dell'immortalità dobbiamo cercare strade alternative.
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