Uscire dalla tua zona di comfort migliora seriamente la tua vita
Il disagio è anche un bisogno evolutivo
Secondo l'autore i periodo di crisi, di disagio, di cambiamento estremo provocano dolore e sofferenza, ma sono anche la chiave per una decisa crescita personale.
Sono tanti gli eventi negativi che possono caratterizzare la vita di un uomo. Malattie, divorzi, lutti, licenziamenti. E' difficile pensare a tali circostanze in maniera positiva perché sono dei veri e propri traumi che si abbattono sulla vita di un uomo che lo possono destabilizzare e sconvolgere, ma anche farlo crescere.
Attraverso la sua ricerca, Easter ha scoperto che vivere al di fuori della nostra zona di comfort ci fa bene , migliorando notevolmente sia la nostra salute che la nostra felicità.
Come riuscire a trasformare il disagio in opportunità
Il passo più importante è quello di riuscire a trovarsi a proprio agio nel disagio. Un'impresa di sicuro difficile perché c'è bisogno di unareale e completa accettazione della nostra situazione.I nostri trigger interni ci porteranno a scivolare di nuovo verso le nostre vecchie abitudini, verso la nostra zona di comfort. La spinta sarà notevole e starà a noi sconfiggere questa naturale tendenza a una sorta di equilibrio stabile che ci porterà alla nostra vita precedente.
Anche in presenza di un evento traumatico come la rottura di una relazione duratura o un licenziamento tendenzialmente torneremo alle nostre vecchia abitudini superato il trauma.
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Troppo comfort fa male
Per chi vive nel mondo industrializzato attuale le condizioni sono di assoluta tranquillità. Abbiamo a disposizione cibo in quantità, un' abitazione, ottime possibilità di poter curare i nostri malanni e una buona aspettativa di vita. E' oggettivamente una situazione di comfort, una zona da cui non vorremmo distaccarci.
I nostri antenati, invece dovevavo fare i conti con i disatri della natura, con le malattie e mille altri disagi per cui sviluppavano una notevole capacità di adattamento ai cambiamenti cosa che per noi è difficile.
E' proprio, però questo aspetto evolutivo della razza umana, questa capacità di adattarsi, di sopravvivere ai cambiamenti che ci ha aiutato a sopravvivere.
Oggi in parte abbiamo dimenticato tali peculiarità il che ci fa perdere notevoli e profonde esperienze umane.
La dote migliore dell'uomo: l'adattabilità
E' necessario riprendere le caratteristiche di adattabilità che ci hanno permesso di evolvere.
La comfort zone è deleteria anche per altri aspetti. Malgrado la nostra ottima posizione ci annoiamo, per cui per essere felici dobbiamo trovare sempre nuove sfide, nuovi obiettivi che ci motivino e che ci spingano verso nuove imprese e prospettive.
Abbiamo bisogno di fare il pieno di dopamina, quella buona, però non quella tossica delle droghe.
Le avversità della vita quindi possono trasformarsi in opportunità se saremo in grado di coglierle. Il disagio ci farà crescere perchè ci spingerà verso il cambiamento, ci farà perseguire nuovi obiettivi e ci sentiremo più felici e soddisfatti.
Quando il mare della vita sarà in tempesta se riusciremo a essere resilienti se non ci faremo abbattere dalle onde potremo evolverci e crescere.
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Le opportunità di crescita
Allontanarci dal luogo in cui viviamo, mettere fine a una relazione tossica, cambiare lavoro, avere la volontà di metterci a dieta o di fare quell'esercizio fisico da sempre rimandato, tutte opportunità per una vita migliore e più piena che non cogliamo perché ancorati alla comfort zone.
Se nulla si muoverà nella nostra vita, noi non ci muoveremo e resteremo ancorati nella nostra comfort zone, incapaci di affrontare la vita e codardi nel volerla cambiare.
Il disagio arriva per tutti
Quando arriverà il disagio, dovremo averne consapevolezza, accoglierlo nella nostra vita e farlo diventare il motore del cambiamento.La nostra abilità dovrà essere quella di riconoscere quei trigger che ci spingeranno a restare immobili.
C'è una tendenza umana denominata "cambiamento concettuale indotto dalla prevalenza" un termine coniato dallo psicologo di Harvard, David Levari che ha scoperto che non riusciamo a essere soddisfatti mano a mano che abbaiamo meno problemi, perchè abbassiamo la considerazione di ciò che chiamiamo problema-
In tal modo moltiplichamo i problemi e li vediamo là dove non ci sono.
La comfort crisis teorizzata da Easter dovrebbe essere la molla per affrontare in modo creativo le crisi e diventare le persone che da sempre abbiamo pensato di essere.
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Conclusioni
Bisogna approfittare dei disagi e delle crisi che capiteranno nella nostra vita. Uscire da una crisi più rafforzati, fare leva sulla spinta al cambiamento che una crisi porta con sè non restando nella stessa situazione che spesso ha provocato la crisi stessa.
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