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giovedì 11 agosto 2022
domenica 12 giugno 2022
Rendi la tua giornata un capolavoro con queste abitudini di vita ( da non abbandonare)
Si scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma si sceglie di percorrere solo quello a cui si è abituati
Paulo Coelho
lunedì 18 luglio 2016
Come tenere a memoria quello che leggiamo
Bello leggere, bello imparare dai libri nuove cose, nuove nozioni.
Leggere sì, ma quello che è importante è il ricordare.
Qui c'è la parte più complicata, ritenere a mente quello che si è letto, in una sola parola ricordare.
Per comprendere il meccanismo bisogna fare un passo indietro e dare uno sguardo alle ultime ricerche fatte sul funzionamento del nostro cervello.
Sono stati due studiosi, Sperry e Ornstein a darci una spiegazione dell'anatomia cerebrale.
Il cervello umano è diviso in due emisferi uniti da una membrana detta corpo calloso.
Fin qui l'anatomia, ma la scoperta di Sperry e Ornstein riguarda il funzionamento di queste due parti.
L'emisfero destro è la parte del cervello deputata ala creatività, all'arte, al genio.
L'emisfero sinistro è quello che si occupa di schemi, logica
Il segreto dei geni è la capacità di far funzionare in contemporanea le due parti.
Un esempio: Leonardo da Vinci, che accoppiava le doti di rigoroso scienziato, cultore della matematica e dell'ingegneria a doti non comuni di artista, basti pensare alla Gioconda, alla Vergine delle Rocce o al Cenacolo per comprenderlo.
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Leonardo da Vinci |
Ma veniamo a un esame più approfondito del meccanismo della lettura e a quello dell'assimilazione dei contenuti letti.
Analizziamo il processo:
quando si legge la prima operazione è la visione dei segni, sotto forma di alfabeto che troviamo scritti su un libro. Il cervello si mette in funzione: gli impulsi ottici vengono trasmessi al cervello. Si tratta, fino a questo di un vero e proprio processo fisico.
A questo punto c'è la fase iniziale della comprensione e quella più profonda.
Siamo giunti alla ritenzione, cioè quello che abbiamo letto viene depositato, da qualche parte nel nostro cervello.
A questo punto il processo , per molti si blocca, perché viene la parte che riguarda la memoria, la capacità, cioè di richiamare le informazioni che sono codificate nella nostra testa.
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Pico della Mirandola |
Questo passaggio, così penoso, soprattutto per gli studenti, si può migliorare.
Il segreto sta in quello precedentemente esposto, cioè nella suddivisione in emisferi del cervello.
C'è bisogno di esercizio per entrambe le parti, ma soprattutto il processo della memoria deve riguardare tutti e due gli emisferi.
Come fare?
Prima di tutto abituarsi a ricordare. I Pitagorici, ad esempio erano abituati a rammentare, ogni sera tutto quello che avevano fatto durante la giornata, minuto per minuto. Ciò accadeva, perché il sapere matematico veniva tramandato tra i vari discepoli solo per via orale, per cui era necessario disporre di un'ottima memoria.
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Pitagora |
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Einstein |
Qui sono i Latini ad venirci incontro.
Per ricordare, bisogna associare, bisogna creare dei legami tra i due emisferi cerebrali.
Un concetto, una formula o una semplice lista di parole possono essere ricordate se vengono associate a degli oggetti, a delle cose buffe, a filastrocche o anche a oggetti sessuali.
Un'altra tecnica è quella delle stanze del palazzo.
Bisogna immaginare un palazzo sia esso reale o anche solo di fantasia. Percorrere con la mente le sue stanze, vedere gli oggetti in esso sparsi. Per ricordare basterà camminare per le stanze, riporre le cose da ricordare nei vari posti per poi ritrovarle quando si vuole.
Un esempio. Pensiamo a una casa con un ingresso composto da un attaccapanni, uno specchio, un mobile con tre cassetti, poi un lungo corridoio con delle panche. A destra la prima stanza una cucina con il suo tavolo le sue 4 sedie, il piano di appoggio, i fuochi. Uscendo di nuovo sul corridoio si imbocca la camera da letto, con i comodini a tre cassetti, il letto e l'armadio a quattro ante.
Mettiamo che dobbiamo ricordare una lista della spesa composta da caffè, pasta, fagioli, latte, frutta, uova e spinaci. Apriamo la porta della nostra casa e immaginiamo di vedere un enorme bricco di caffè che spunta dall'attaccapanni, facciamo un passa indietro spaventati e imbocchiamo il corridoio. Sulle panche del corridoio pacchi di pasta a volontà. Ne prendiamo alcuni li portiamo in cucina e vediamo che sul tavolo ci sono decine di fagioli. Usciamo sconfortati . Notiamo all'ingresso della camera da letto una bottiglia di latte a cui è legato un filo. Lo seguiamo e alla fine del filo troviamo della frutta. Prendiamo la frutta appesa, apriamo l'armadio, ma ci cascano delle uova in testa. facciamo per prendere un asciugamano dal cassetto e troviamo un pupazzo di braccio di ferro con in mano un barattolo di spinaci.
E' solo un esempio in cui ho cercato di dimostrare, rapidamente come è possibile ricordare.
A voi gli esperimenti più strani, a voi il peso dell'esercizio.
Ma ricordate, che non è mai troppo tardi per imparare
Conclusioni
La nostra memoria non invecchia ed è capace , ameno di malattie, di ricordare una grande quantità di cose, anche riguardanti fatti di decenni prima.
La capacità mnemonica si può allenare con l'esercizio cos' come accade per tutte le altre parti del corpo umano. Le tecniche sono dei metodi che possono guidarci nel processo di immagazinamento delle informazioni e sono un valido ausilio.
C'è anche da considerare che gli studi sul cervello e sul suo funzionamento sono relativamente recenti, per cui sono possibili nuove scoperte in questo campo.
Sarebbe bello conoscere il vostro pensiero. Sapere se avete problemi di memoria e come li affrontate.
Quali sono i vostri trucchi per ricordare?
Usate qualche app?
Ditelo nei commenti sarò felice di rispondervi!
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martedì 25 novembre 2014
Aggiungi una frase alla tua vita
"Quando ti alzi e ti senti distrutto fatti forza vai incontro al tuo giorno, non tornar sui tuoi soliti passi, basterebbe un istante" (Edoardo Bennato)
Capitano giorni in cui sembra proprio che non ce la fai.
Le forze ti mancano.
Vorresti rimanere a letto.
Solo pensare al lavoro o allo studio ti fa venire la nausea.
Quando ti senti così, prova a sfoderare il tuo amuleto, sotto forma di una frase.
Scegliete una frase che vi dia la carica, essa può essere un pezzo di una canzone o un aforisma oppure potete inventarla voi di sana pianta. L'importante è che queste parole vi accompagnino, quotidianamente e costantemente.
Ripetetele spesso, dalla mattina alla sera, come se fosse un mantra.
La frase scelta deve risuonare come un martello nella vostra testa.
Scrivetela sui foglietti volanti, usatela come screen saver del vostro computer, attaccatela come poster nella vostra camera e nel vostro ufficio.
La ripetizione è potente. E' una tecnica antica, utilizzata nella preghiera. Basti pensare al Rosario, che è una sequenza ritmica di Ave Maria, e alle giaculatorie che come una cantilena ripetono centinaia di invocazioni.
Il cervello apprende velocemente, ma per fissare con forza c'è bisogno delle ripetizioni,
D'altra parte è quello che fanno gli sportivi: anche campioni affermati nel nuoto o nel tennis continuano a ripetere i loro gesti con allenamenti continui e costanti in modo che il cervello automaticamente reagisca agli stimoli che riceve.
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Guardate cosa hanno prodotto le buone abitudini
Capitano giorni in cui sembra proprio che non ce la fai.
Le forze ti mancano.
Vorresti rimanere a letto.
Solo pensare al lavoro o allo studio ti fa venire la nausea.
Quando ti senti così, prova a sfoderare il tuo amuleto, sotto forma di una frase.
Scegliete una frase che vi dia la carica, essa può essere un pezzo di una canzone o un aforisma oppure potete inventarla voi di sana pianta. L'importante è che queste parole vi accompagnino, quotidianamente e costantemente.
Ripetetele spesso, dalla mattina alla sera, come se fosse un mantra.
La frase scelta deve risuonare come un martello nella vostra testa.
Scrivetela sui foglietti volanti, usatela come screen saver del vostro computer, attaccatela come poster nella vostra camera e nel vostro ufficio.
La ripetizione è potente. E' una tecnica antica, utilizzata nella preghiera. Basti pensare al Rosario, che è una sequenza ritmica di Ave Maria, e alle giaculatorie che come una cantilena ripetono centinaia di invocazioni.
Il cervello apprende velocemente, ma per fissare con forza c'è bisogno delle ripetizioni,
D'altra parte è quello che fanno gli sportivi: anche campioni affermati nel nuoto o nel tennis continuano a ripetere i loro gesti con allenamenti continui e costanti in modo che il cervello automaticamente reagisca agli stimoli che riceve.
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lunedì 24 novembre 2014
Il cervello secondo Sherlock Holmes
«Secondo me, in origine il cervello umano è come un attico vuoto che uno deve riempire con i mobili che preferisce.
Uno sciocco assimila ogni sorta di ciarpame gli viene a tiro, così che le nozioni che potrebbero essergli utili vengono spinte fuori o, nella migliore delle ipotesi, accatastate alla rinfusa insieme con un'infinità di altre cose, di modo che ha difficoltà a ritrovarle.
Un operaio abile, invece, sta molto attento a ciò che immagazzina nel suo attico cervello
Non vi metterà altro che gli strumenti che possono aiutarlo nel suo lavoro, ma di questi strumenti ne ha un vasto assortimento, e tutti in perfetto ordine.
E sbagliato pensare che quella piccola stanza abbia pareti elastiche che possono allargarsi a piacimento.
Creda a me, viene sempre un giorno in cui ogni nozione in più gliene fa dimenticare un'altra che aveva prima. E estremamente importante, quindi, che le nozioni inutili non estromettano quelle utili.»
In realtà le cose non stanno proprio in questi termini, diciamo che il cervello immagazzina tutte le esperienze, pronte a richiamarle in caso di evenienza.
Quello che è importante è accumulare esperienze diverse in modo da rendere il cervello più pronto a reagire in caso di necessità.
La teoria di Holmes però potrebbe essere valida in un altro senso, cioè nel non voler proprio "inciampare" in alcune conoscenze che potrebbero fuorviare o distrarre il cervello.
nel colloqui con il dottor Watson, Holmes fa riferimento al sistema solare. Per il solerte aiutante non è possibile non conoscere una teoria universale come quella inerente al sistema eliocentrico. Holmes, invece lo smentisce dichiarando che questa conoscenza avrebbe portato solo ciarpame nel suo cervello, distogliendole da altre occupazioni e conoscenze per lui più importanti.
Grazie per l'attenzione. Ti segnalo due interessanti post:
Cambiare le abitudini senza cambiare il cervello
Le 5 regole per vivere con positività
Uno sciocco assimila ogni sorta di ciarpame gli viene a tiro, così che le nozioni che potrebbero essergli utili vengono spinte fuori o, nella migliore delle ipotesi, accatastate alla rinfusa insieme con un'infinità di altre cose, di modo che ha difficoltà a ritrovarle.
Un operaio abile, invece, sta molto attento a ciò che immagazzina nel suo attico cervello
Non vi metterà altro che gli strumenti che possono aiutarlo nel suo lavoro, ma di questi strumenti ne ha un vasto assortimento, e tutti in perfetto ordine.
E sbagliato pensare che quella piccola stanza abbia pareti elastiche che possono allargarsi a piacimento.
Creda a me, viene sempre un giorno in cui ogni nozione in più gliene fa dimenticare un'altra che aveva prima. E estremamente importante, quindi, che le nozioni inutili non estromettano quelle utili.»
Secondo Holmes, quindi il cervello non ha pareti espandibili, ma è un contenitore con dei limiti di spazio.
In realtà le cose non stanno proprio in questi termini, diciamo che il cervello immagazzina tutte le esperienze, pronte a richiamarle in caso di evenienza.
Quello che è importante è accumulare esperienze diverse in modo da rendere il cervello più pronto a reagire in caso di necessità.
La teoria di Holmes però potrebbe essere valida in un altro senso, cioè nel non voler proprio "inciampare" in alcune conoscenze che potrebbero fuorviare o distrarre il cervello.
nel colloqui con il dottor Watson, Holmes fa riferimento al sistema solare. Per il solerte aiutante non è possibile non conoscere una teoria universale come quella inerente al sistema eliocentrico. Holmes, invece lo smentisce dichiarando che questa conoscenza avrebbe portato solo ciarpame nel suo cervello, distogliendole da altre occupazioni e conoscenze per lui più importanti.
Grazie per l'attenzione. Ti segnalo due interessanti post:
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mercoledì 12 novembre 2014
Cambiare abitudini senza cambiare il cervello

Albert Einstein
Richard Bandler insieme a John Grinder è stato il padre fondatore della PNL, la Programmazione Neuro Linguistica.
Sebbene non sia riconosciuta dal mondo accademico e scientifico la PNL ha avuto e ancora attualmente ha un grande successo.
La fama della PNL sta tutto in ciò che promette e cioè miglioramento personale, cambiamenti rapidi e duraturi, apprendimento veloce.
Una panacea, quindi quella descritta da Bandler e Grinder.
Vediamo come funziona la PNL.
Secondo le teorie di Bandler, il cervello umano impara in fretta e per ripetizioni.
Il software del cervello
Al presentarsi di una determinata situazione, il cervello innesca uno schema comportamentale che memorizza in una precisa area, per cui quando quella stessa situazione si ripresenta viene richiamato il programma memorizzato e lo stesso viene eseguito.
In pratica il cervello si auto programma.
Questo meccanismo è utile nella maggior pare delle vicende della vita, basti pensare alla guida, dove in maniera automatica, conduciamo l'auto, parliamo col nostro vicino o al telefono. Il cervello ha schematizzato alcune situazioni standard e le esegue senza che ci sia un apparente comando.
L'attivazione di un certo tipo di programma all'interno del nostro cervello può, in alcuni casi, rivelarsi deleterio.
Può succedere, infatti che la reazione a un determinato ripetersi di una situazione ci porti stress, ansia, preoccupazione o paure.
E' proprio l'esempio delle fobie quello più calzante. Il cervello, infatti ha imparato, magari in una sola volta ad innescare un comportamento di paura o angoscia al presentarsi di una situazione che possa essere la comparsa di un cane o il prendere l'ascensore.
Il cervello, quindi ha imparato e memorizzato una schema comportamentale che si attiva automaticamente al presentarsi della situazione.
La PNL si propone proprio questo, capire come si è creato lo schema nel nostro cervello e cambiarlo in modo che la risposta dello stesso sia diversa al presentarsi della stessa situazione o evento.
Una vera e propria riprogrammazione!
Nel corso degli anni sono stati molti gli studiosi che hanno approfondito le tecniche di Bandler e Grinder e tanti di loro hanno criticato aspramente metodi e conclusioni della PNL.
Numerosi, però sono ancora coloro che applicano, con ottimi risultati, i dettami di Bandler e Grinder.
C'è da capire che gli stessi fondatori della PNL non hanno mai preteso di trovare complicate spiegazioni scientifiche ai loro metodi, hanno sempre e solo ammesso che gli stessi funzionavano e questo a loro bastava.
Leonardo da Vinci
Questo un necessario preambolo prima di vedere nello specifico cosa dice la PNL e toccare con mano gli esperimenti e gli esercizi da compiere per apprenderne la tecnica.
A presto!
sabato 30 giugno 2012
Le regole per non essere sopraffatti dal lavoro, secondo Dale Carnegie
Regola numero uno:
Sgombrare la scrivania da tutte le carte.
Il consiglio di Carnegie può sembrare ovvio, ma l'esperienza quotidiana , ci porta a dire che questo semplice accorgimento, non è facile da realizzare.
Ma ai tempi di Carnegie la scrivania era l'unico piano di lavoro, ora no, la nostra scrivania principale è il desktop del nostro pc.
Le cose da questo punto di vista vanno anche peggio: gli sfondi più belli, le foto dei figli, wallpaper mozzafiato sono ricoperti da cartelle e icone di file. Un ingombro pazzesco, un disordine assoluto.
Il suggerimento è uno e uno solo: buttare tutto quello che è superfluo, tenere lo stretto necessario.
Fatelo subito, però domani potrebbe essere troppo tardi!
Regola numero due:
Sbrigare le pratiche in ordine di importanza.
Chissà quale genio malefico alberga nel nostro cervello, per cui anche quest'altro semplice suggerimento viene disatteso puntualmente.
Cominciamo sempre dalla cosa che ci piace di più e quelle più importanti le rimandiamo in fondo alla lista. Stabiliamo le priorità e rispettiamole!
Regola numero tre:
Non rimandare le decisioni.
E qui le cose si fanno veramente difficili.
Il vero demone del lavoro è la procrastinazione.
Rimandare, rimandare, rimandare fino a quando la quantità delle cose da fare è talmente grande da farci affogare.
Un demone, perchè siamo coscienti che rimandando ci troveremo in difficoltà, ma una sotile vena di masochismo ci fa percorrere la strada della procrastinazione.
Fallo ora!
martedì 13 settembre 2011
Brain games on line e il tuo cervello sarà sempre in forma
I Brain Games i giochi per allenare il cervello hanno fatto la fortuna di alcune piattaforme di giochi come Nintendo Ds e PSP.
Devo dire che ho provato anch'io a cimentarmi in alcuni di questi giochini.
All'inizio mi infastidivano un pò, soprattutto quando mi classificavano come un vecchietto, ma poi ci ho trocvato gusto.
E' vero che non sono un fanatico, ma riconosco l'utilità di alcune di queste applicazioni.
Ora ne ho trovato una online veramente ottima.
Perchè non provate a vedere come state messi?
E nel caso i risultati non fossero così soddisfacenti, perchè non allenarvi?
E allora vai col Brain Games
Devo dire che ho provato anch'io a cimentarmi in alcuni di questi giochini.
All'inizio mi infastidivano un pò, soprattutto quando mi classificavano come un vecchietto, ma poi ci ho trocvato gusto.
E' vero che non sono un fanatico, ma riconosco l'utilità di alcune di queste applicazioni.
Ora ne ho trovato una online veramente ottima.
Perchè non provate a vedere come state messi?
E nel caso i risultati non fossero così soddisfacenti, perchè non allenarvi?
E allora vai col Brain Games
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